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Si chiude a brindisi la ricognizione civica del DAJS

Il territorio è pronto a ricostruire il paesaggio

“Abbiamo un dovere morale, quello di progettare qualcosa di bello oltre i confini ristretti della nostra esistenza. Abbiamo un dovere sociale, quello di affidare ai nostri figli una terra fatta di bellezza e speranza. Abbiamo un dovere storico, progettare il futuro”.

Così Pantaleo Piccinno, presidente del Distretto Agroalimentare di qualità Jonico Salentino, insieme al direttore Maurizio Mazzeo, nell’incontro con i sindaci della provincia brindisina, ha presentato le finalità dei progetti sottesi al Programma di Rigenerazione dell’Agricoltura salentina finanziati per un totale di 130 milioni di euro, che il Dajs sta interpretando a vantaggio dei territori di Lecce, Brindisi e Taranto.

L’incontro di lunedì 22 novembre, nella sala di rappresentanza della Provincia di Brindisi, ha completato il tour nei territori del Grande Salento per condividere non solo gli obiettivi progettuali, ma soprattutto per raccogliere la disponibilità delle civiche amministrazioni nel processo di condivisione con le comunità locali, con particolare riferimento al progetto di riforestazione.

“Non riusciremo a far nulla di tanto ambizioso se mancherà il vostro sostegno e il vostro contributo” – ha chiarito nel suo intervento il rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice rivolgendosi ai sindaci presenti – “e non sarà possibile approfittare di questa opportunità storica che ci viene data, quella di ricostruire il paesaggio. Se l’epidemia di Xylella si è estesa così drammaticamente e velocemente è anche per colpa di quei terreni incolti, abbandonati e privi di cura. Quanti di noi hanno un qualche terreno di proprietà ma non ci passano da anni? Ecco perché adesso, approfittando di questo momento di apparente sofferenza, dobbiamo scrivere una nuova storia e abbandonare definitivamente la monocultura che fa rima con sottosviluppo. Se il Salento fosse stato altro” – ha concluso Pollice – “e non solo ulivi, la Xylella avrebbe arrecato certamente danni, ma non avrebbe inferto un colpo mortale all’intero settore agricolo salentino”.

A Teodoro Miano, docente di Chimica Agraria nell’Università di Bari e vice presidente del CIHEAM, il compito di riassumere caratteristiche e finalità dei progetti coordinati dal Dajs e guidati dal rigore scientifico di autorevoli e riconosciuti istituti di ricerca e università che si sono ritrovati attorno ad un’idea forte e all’esigenza di cambiamento. “Proviamo ad associare il tema della riforestazione” – ha detto Miano – “a quello della produzione primaria in agricoltura e quello della sostenibilità a nuove esperienze professionali”.

Tra le immagini forti veicolate dal Dajs quella di una foto scattata dal fotografo Mazzarella nel 1953 sul litorale di Nardò, dove circa duecento operai, contadini e lavoratori della terra in genere piantarono la grande pineta di Porto Selvaggio, uno dei luoghi più seducenti e attrattivi della nostra Puglia.

Per ulteriori informazioni sul progetto di Rigenerazione Sostenibile e Riforestazione: Maurizio Mazzeo, direttore DAJS 337.834647

Ufficio Comunicazione Dajs: dajscomunicazione@gmail.com

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