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Piano di rigenerazione sostenibile dei territori colpiti da Xylella

Il Progetto definitivo ha come obiettivo la realizzazione di un Piano di rigenerazione sostenibile dell’agricoltura dei territori colpiti dal complesso del disseccamento rapido dell’olivo (CoDiRO), probabilmente la peggior emergenza fitosanitaria al mondo, causata dal batterio Xylella fastidiosa ssp. pauca.

La diffusione del batterio ad oggi interessa quasi completamente le tre province di Lecce Brindisi e Taranto. Il Piano di Rigenerazione è concepito per raccogliere l’insieme delle conoscenze già sedimentate nel sistema locale della ricerca scientifica, delle pubbliche amministrazioni a varia competenza territoriale, delle associazioni datoriali, delle associazioni di cittadini e dalle imprese presenti sul territorio.

Il Piano è stato generato dai principali attori della conoscenza presenti nel territorio di riferimento ed in particolare l’Università del Salento (Unisalento), il Centro di Studi per i Cambiamenti Climatici (CMCC), l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro (Uniba), il Politecnico di Bari (Poliba), l’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del CNR (IPSP-CNR), l’Istituto Agronomico Mediterraneo (CIHEAM-Bari), coordinati strategicamente e scientificamente dal Distretto di Qualità Agroalimentare Jonico-Salentino (DAJS).

I partner hanno prodotto uno sforzo notevole per definire e raccordare i diversi interventi, per progettare Workpackage e Task e pianificare le linee di attività previste nell’arco temporale di riferimento (settembre 2023).

Il contratto di Distretto “Rigenerazione Sostenibile” prevede oltre progetto di ricerca, anche il finanziamento degli investimenti da realizzare in imprese “pilota” che riceveranno contributi a fondo perduto per circa 26 milioni di euro. L’insieme dei progetti pilota avrà un ruolo fondamentale nel Piano e le 75 imprese coinvolte parteciperanno attivamente alle diverse fasi di sviluppo delle attività di ricerca.

Le attività del Piano ed in particolare i prodotti che saranno generati a partire dai primi mesi accompagneranno l’implementazione delle iniziative pilota e serviranno alle imprese coinvolte come linee guida per innestare nuovi modelli di business, pratiche agricole innovative e per la realizzazione di percorsi di innovazione contestualizzati nella realtà territoriale e aperti al contributo delle sue componenti (studenti provenienti dal territorio, diversi portatori di interesse, imprese, per l’accompagnamento verso nuove filiere produttive e/o percorsi di trasformazione aziendale e di produzione, per l’aiuto nell’accesso ai mercati, alle fonti di approvvigionamento energetico, alla logistica, per l’avvio di percorsi compatibili con i cambiamenti climatici sempre più evidenti).

 
 

Il Piano ha l’ambizione di riprogettare i sistemi produttivi agricoli del territorio jonico salentino per traguardarli in una visione complessiva che guarda ai prossimi decenni e al tessuto territoriale nel suo complesso, sostenendo in maniera durevole e compatibile le comunità rurali più vulnerabili e fragili, con l’obiettivo di impedirne abbandono e ulteriori processi migratori, di mettere in comunicazione i sistemi produttivi con mercati diversi, alimentare percorsi virtuosi e sostenibili anche grazie a nuove pratiche e nuovi modelli di sviluppo.

Le imprese coinvolte saranno al contempo i “sensori” terminali del Piano e riverseranno all’interno del sistema della conoscenza dati quantitativi e qualitativi puntuali e costanti, in modo da esserne parte integrante, oltre che protagonisti del risultato finale.

L’obiettivo ultimo del Piano e quindi è quello di generare un sistema complesso di supporto alle decisioni. Un sistema capace di rielaborare complessivamente dati di contesto, naturalistici, climatologici, infrastrutturali e sociali e tradurli in strategie di intervento, sistemi esperti, previsioni a medio e lungo termine, soluzioni produttive. Il Piano diventerà un complesso modello di pianificazione territoriale basata su una visione sostenibile dei sistemi agro-alimentari, un laboratorio multi disciplinare che potrà essere anche proposto ed adattato su altre scale territoriali e assumere così una dimensione internazionale in programmi e progetti di cooperazione anche in paesi in via di sviluppo.